Venezia. "Boosting transation" presentati otto punti di riflessione per il mondo della politica sulla transizione sostenibile del settore Moda


“BOOSTING TRANSITION”, LE PROPOSTE E RACCOMANDAZIONI DELLA FILIERA DEL FASHION PER ACCELERARE UNA TRANSIZIONE GLOBALE

Sergio Tamborini, Presidente di Sistema Moda Italia, e Flavio Sciuccati, Senior Partner & Director of the Global Fashion Unit, The European House – Ambrosetti, hanno presentato otto punti di riflessione per il mondo della politica sulla transizione sostenibile del settore Moda

Venezia, 27 ottobre 2023 – Si è conclusa la 2^ edizione del “Venice Sustainable Fashion Forum”, il summit promosso da Sistema Moda Italia, The European House – Ambrosetti e Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso. All’evento hanno partecipato oltre 400 persone tra imprenditori, italiani e stranieri, rappresentanti della filiera e stakeholder.

Nella seconda giornata sono state esplorate le soluzioni che le aziende stanno mettendo in atto e il ruolo della finanza per accelerare i processi sostenibili delle supply chain. Riflettori accesi anche sulle regolamentazioni europee, con la testimonianza di autorevoli ospiti, tra cui membri della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite, del Parlamento Europeo e di Euratex.

Come di tradizione la chiusura del summit presenta 8 proposte e raccomandazioni per il presente e il futuro e l’appello alle istituzioni, per una velocizzazione indispensabile al fine del raggiungimento di una transizione giusta ed efficace e rapida.


Le 8 proposte per una transizione globale

Nella sessione conclusiva del Venice Sustainable Fashion Forum, Flavio Sciuccati, Senior Partner & Director of the Global Fashion Unit, The European House – Ambrosetti, e Sergio Tamborini, Presidente di Sistema Moda Italia, hanno illustrato le proposte e raccomandazioni per una “Just Fashion Transition” globale.

1. Anticipare la transizione del mercato

Per orientare e canalizzare l’azione delle aziende verso la (tempestiva) adozione di strumenti volontari e obbligatori che la UE sta sviluppando in qualità di leader globale sulla sostenibilità, anche con lo scopo di fornire riscontri e raccomandazioni per il miglioramento.

2. Costituire delle task-force multi-stakeholder guidate dai Governi

Per agire come facilitatori della transizione, consultarsi in modo flessibile con gli attori industriali chiave, NGOs, esperti di settore, finanza e accademici e definire una roadmap che sostenga la trasformazione ESG e lavorare verso obiettivi coerenti con le specificità nazionali.

3. Catalizzare il cambiamento attraverso alleanze

Per promuovere alleanze tra tutti gli attori a monte e a valle della filiera della moda, insieme al settore finanziario e altri attori della catena di valore, e diffondere così buone pratiche consentendo anche ai legislatori di operare le scelte migliori nel più breve tempo possibile.

4. Misurare l’impatto delle politiche attraverso un set minimo di dati per tutti

Per valutare l'efficacia delle politiche e delle azioni normative, creando un database aggiornato basato su un numero limitato di KPI significativi e coerenti con i prossimi requisiti di compliance europei e globali (ESRS - European Sustainability Reporting Standards e IFRS - International Financial Reporting Standards).

5. Promuovere un cambiamento culturale positivo

Sfruttare il potenziale di comunicazione di messaggi ed esperienze positive (come eventi, concerti, ecc.) per coinvolgere i consumatori in un cambiamento culturale e influenzare le abitudini di consumo abbattendo la barriera che separa l’intento di acquisto sostenibile dall’azione.

6. Creare un’avanguardia della sostenibilità guidata da catene del valore del lusso Italiane e francesi

Creare, all’interno del Patto del Quirinale, un tavolo che accolga i leader del settore italiani e francesi per rendere il lusso non solo un simbolo di qualità ma anche un precursore che indichi la direzione dell’equa transizione della moda, giocando un ruolo chiave con le istituzioni europee ed internazionali (come l’OCSE).

7. Rendere più profittevoli le scelte aziendali di sostenibilità

Liberare e sfruttare appieno il potenziale di cambiamento delle aziende UE promuovendo lo sviluppo, diffusione e adozione su larga scala di tecnologie green lungo tutta la catena di valore della moda, traendo ispirazione dall’esperienza positiva dell’Inflation Reduction Act (IRA) statunitense.

8. Promuovere un approccio integrato tra riciclo e riuso

Creare sinergie virtuose tra gli operatori del riciclo e riuso per affrontare efficacemente la sfida della sovrapproduzione, promuovendo un adeguato miglioramento della durabilità fisica e immateriale dei tessuti eco-progettati e riducendo allo stesso tempo i capi d’abbigliamento multimateriale.


Digitalizzazione e consapevolezza: la ricetta delle aziende

A margine della conferenza sono state raccolte le voci delle aziende che formano il tessuto della filiera del settore. Dalle loro osservazioni appare evidente la necessità di digitalizzare la filiera per l’evoluzione della supply chain. Bisogna diffondere la consapevolezza sulla sostenibilità per adeguare gli standard e raggiungere gli obiettivi comuni. Di seguito le voci delle aziende:

Luca Fresi, direttore BU Smart Region di Alperia: “Alperia aiuta i propri clienti del settore moda a disegnare un percorso di decarbonizzazione con obiettivi chiari e che coinvolga tutta la catena del valore. Avere una Strategia Climatica è fondamentale per competere in un mercato dove la Sostenibilità è un punto di forza e per rispondere alle richieste normative sempre più stringenti, come ad esempio la proposta europea di ecodesign per prodotti sostenibili o il CBAM, ovvero la tassa sulla CO2 dei prodotti provenienti da fuori EU che potrebbe impattare pesantemente sul settore tessile e della pelle”.

Silvia De Bortoli - Head of Marketing and Communication di DB Group: “La filiera della moda si confronta con l'elevata complessità delle catene di fornitura e distribuzione data dalla molteplicità dei nodi e mezzi che intervengono in una singola spedizione e in una gestione strategica della logistica. Questo richiede uno sforzo sinergico e la collaborazione tra tutti gli attori per ottenere un risultato che abbia impatti positivi anche sulle generazioni future”.

Alessandro di Benedetto, Sales Manager Fashion e Luxury di DNV: “Avere piena consapevolezza è il primo step per definire un piano di azione efficace e cogliere opportunità di posizionamento di mercato con una strategia di crescita sostenibile. È fondamentale partire dall'individuazione delle priorità e procedere con attività di assessment, mappature della supply chain e gap analysis rispetto ai principali standard e ai riferimenti normativi cui è necessario essere compliant”.

Giacomo Cortesi, Presidente di Fondazione Leaf: “Adottare la sostenibilità come principio e linea guida è fondamentale per accrescere e mantenere l’elevato valore del Made in Italy nel mondo, e lo sarà sempre di più. Fondazione Leaf aiuta le aziende ad autoregolamentarsi, fornendo standard di sostenibilità affidabili e trasparenti che non siano percepiti dal consumatore come azioni di greenwashing. Si tratta di un’iniziativa unica al mondo per la filiera degli accessori di alta moda”.

Alessandro Pacenti, Presidente del Consorzio Physis S.B.: “Physis rappresenta un asset non-finanziario aperto a tutti gli stakeholder della filiera dell'accessorio. La sua nascita è guidata dall'ambizione di promuovere una filiera più sostenibile e innovativa, pronta a soddisfare le esigenze del mercato e dei clienti, con il focus legato all’innovazione tecnologica e alle tematiche ESG. La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma anche una straordinaria opportunità”.

Corrado Brondi, AD di Give Back Beauty: “Give Back Beauty è un gruppo internazionale attivo nella creazione, produzione, marketing e distribuzione mondiale di prodotti di bellezza in tutte le categorie. Il nome “Give Back Beauty” nasce dal presupposto che il rispetto per gli altri e per il pianeta sono valori fondamentali per l’azienda e per il suo business. GBB è partner esclusivo a livello mondiale, in licenza o JV di marchi quali Zegna, Elie Saab, Chopard, Philipp Plein, Iceberg, Tommy Hilfiger”.

Camilla Di Fonzo, Associate, e Luigi Fontanesi, Partner, di Greenberg Traurig/Santa Maria: “In un contesto globale di crescente regolamentazione, l’emanazione a ritmo incalzante di normative diverse in tema di sostenibilità richiede un costante monitoraggio e adattamento. Il nostro ruolo di avvocati diventa quindi fondamentale per consentire alle imprese non solo di essere compliant con le disposizioni già in vigore, ma anche di anticipare i tempi, essere proattive e farsi trovare pronte al momento dell’attuazione di nuove normative particolarmente impattanti, soprattutto per il settore moda, quali, ad esempio, il nuovo Regolamento europeo sull’Ecodesign o la Direttiva europea sui Green Claim”.

Chiara Mastrotto, Presidente e AD di Gruppo Mastrotto: “La filiera della pelle è lunga, articolata e coinvolge molti attori diversi: dalle fattorie agli allevamenti, dalle concerie ai brand della moda. Per questo motivo, coordinare e garantire standard sostenibili lungo tutta la catena di produzione è molto complesso. La chiave di volta per accelerare la transizione sostenibile sarà lavorare insieme a tutti gli attori coinvolti, per identificare un vero e proprio standard di sostenibilità condiviso. Non solo principi generali, ma anche la definizione specifica di cosa sia accettabile e cosa no, e su che livelli fissare gli obiettivi. Proprio per avviare questo dialogo, in questa edizione del VSFF per la prima volta abbiamo creato un Tavolo di Lavoro sulla Filiera Pelle, con la presenza di player di filiera come noi di Gruppo Mastrotto, Assomac e Lapi Group, insieme a importanti brand della moda che hanno la pelle nel loro DNA. Un esempio virtuoso di collaborazione di brand e realtà produttive che ci ha permesso non soltanto di verificare quanto questa esigenza di allineamento sia condivisa, ma anche di iniziare a lavorare a un accordo integrato per stabilire uno standard di eccellenza per la protezione del Made In Italy”.

Nicolò Bellorini, Vice President Head of Business Mobile eXperience di Samsung Electronics Italia: "Nel settore moda, la sostenibilità rappresenta una sfida importante ma allo stesso tempo è un'opportunità per innovare e creare valore. In Samsung ci impegniamo a supportare questa trasformazione sostenibile attraverso l'innovazione tecnologica per una mobilità sicura, flessibile e attenta all’ambiente. Portiamo avanti questa convinzione da qualche tempo e abbiamo effettuato notevoli passi in avanti in questa direzione con la produzione dei nostri ultimi dispositivi pieghevoli, Galaxy Z Flip5 e Z Fold5, che sono costituiti da una maggiore varietà di materiali riciclati rispetto alle generazioni precedenti, tra cui vetro e alluminio riciclati pre-consumo, e plastica riciclata post-consumo ottenuta da reti da pesca dismesse, serbatoi per l’acqua e bottiglie in PET. Ma poniamo la stessa attenzione anche al packaging: la carta utilizzata per le confezioni è realizzata con materiale riciclato al 100%”.

Enrico Cantoni, Direttore Divisione Retail, Fashion & Industria di Sopra Steria Italia: “L’evoluzione della supply chain verso la digitalizzazione della filiera a monte e a valle si rende necessaria per misurare l’impatto ambientale e quindi migliorare le performance di sostenibilità e comunicarle in modalità certificata al mercato e ai consumatori. Sappiamo da tempo che il vero nodo è la mappatura e la raccolta dei dati up-stream della supply chain e come Sopra Steria abbiamo le soluzioni e le competenze per abilitare e accelerare il processo, supportando i poli industriali e i brand ad adempiere alle normative facendo economie di scala. Un approccio di sistema si rende necessario per la natura del settore per raggiungere tali obiettivi e si può configurare come tanti ecosistemi che collaborano e che comunicano digitalmente tra loro in modo sicuro e certificato”.

Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia: “La regolamentazione ha avuto un ruolo fondamentale nell’innescare processi di transizione verso la sostenibilità. Il nostro ruolo come Banca è di accompagnare gli imprenditori in questa trasformazione che sicuramente comporta investimenti importanti in termini di ridefinizione dei modelli di business, rendicontazione e formazione dei professionisti, ma allo stesso tempo apre nuovi spazi di crescita. Alle nostre imprese, di tutte le dimensioni, offriamo un modello di servizio e specialisti

dedicati per supportarle con soluzioni specifiche, grazie anche alle best practice che intercettiamo nei nostri 13 Paesi europei”.


Venice Sustainable Fashion Forum è stato realizzato con il contributo di Camera di Commercio Venezia Rovigo e di numerosi partner: Alperia, Fondazione Leaf, Consorzio Physis S.B., D.B. Group, DNV – Supply Chain & Product Assurance, Give Back Beauty, Greenberg Traurig Santa Maria, Samsung Galaxy, Sopra Steria, UniCredit, Gruppo Mastrotto, Gruppo Florence, Acimit, Assomac, Carbonsink, Chargeurs PCC, Clerici Tessuto, FGL International, Fiorini International, Guess Europe, Pattern Group, Unisalute.

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Sistema Moda Italia (SMI) è una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda del mondo occidentale. La Federazione rappresenta un settore che, con poco meno di 400.000 addetti e poco meno di 50.000 aziende, costituisce una componente fondamentale del tessuto economico e manifatturiero italiano. La Federazione si propone di tutelare e promuovere gli interessi del settore e dei suoi associati e rappresenta in esclusiva l'intera filiera, a livello nazionale e internazionale, nei rapporti con le istituzioni, le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali. In particolare, l’operatività di SMI contribuisce a rendere il tessile e moda uno dei settori economicamente più importanti dell'Industria italiana. SMI rappresenta le industrie dell’intera filiera ed è l’interlocutore ufficiale di istituzioni e organizzazioni nazionali ed internazionali. È la Federazione nazionale di Categoria, un’organizzazione mista, fortemente orientata ad un’integrazione con il territorio. Possono essere soci della Federazione, oltre alle imprese, le Associazioni. Aderisce a Confindustria e a Confindustria Moda ed è il socio fondatore più rappresentativo di Euratex, Organizzazione Europea del Tessile Abbigliamento.

The European House - Ambrosetti è un gruppo professionale di circa 300 professionisti attivo sin dal 1965 e cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo di molti Partner, con numerose attività in Italia, in Europa e nel Mondo. Il Gruppo conta tre uffici in Italia e diversi uffici esteri, oltre ad altre partnership nel mondo. La sua forte competenza è la capacità di supportare le aziende nella gestione integrata e sinergica delle quattro dinamiche critiche dei processi di generazione di valore: Vedere, Progettare, Realizzare e Valorizzare. Da più di 50 anni al fianco delle imprese italiane, ogni anno serviamo nella Consulenza circa 1.300 clienti realizzando più di 250 Studi e Scenari strategici indirizzati a Istituzioni e aziende nazionali ed europee e circa 120 progetti per famiglie imprenditoriali. A questi numeri si aggiungono circa 3.000 esperti nazionali ed internazionali che ogni anno vengono coinvolti nei 550 eventi realizzati per gli oltre 17.000 manager accompagnati nei loro percorsi di crescita. Il Gruppo beneficia di un patrimonio inestimabile di relazioni internazionali ad altissimo livello nei vari settori di attività, compresi i responsabili delle principali istituzioni internazionali e dei singoli Paesi. Dal 2013 The European House - Ambrosetti è stata nominata nella categoria "Best Private Think Tanks" - 1° Think Tank in Italia, 4° nell’Unione Europea e tra i più rispettati indipendenti al mondo su 11.175 a livello globale (fonte: “Global Go To Think Tanks Report” dell’Università della Pennsylvania). The European House – Ambrosetti è stata riconosciuta da Top Employers Institute come una delle 141 realtà Top Employer 2023 in Italia. Per maggiori informazioni, visita il sito www.ambrosetti.eu

Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso (CVE) è l’associazione delle imprese industriali e dei servizi innovativi e tecnologici che operano nelle province di Venezia, Padova, Rovigo, Treviso fondata su un’organizzazione a rete di sedi. Per dimensioni e rappresentatività, è la seconda associazione del Sistema Confindustria, con 5.000 imprese associate di ogni dimensione, produttrici di beni e servizi in ventuno settori merceologici, che contano 270.000 collaboratori. Opera in un territorio chiave della cultura d’impresa e dell’economia italiana, con vocazione alla manifattura avanzata, proiezione internazionale, innovazione tecnologica e turismo, con un PIL aggregato di 86 miliardi di euro, 1,1 milioni di occupati (410mila nell’industria), esportazioni per 38,3 miliardi nel 2022. CVE è impegnata nell’azione di rappresentanza e tutela degli interessi delle imprese associate nei confronti di istituzioni, amministrazioni pubbliche locali, nazionali e internazionali, organizzazioni economiche e sindacali, mondo della scuola, università e ricerca, finanza. Offre servizi e consulenza specialistica per le relazioni sindacali, la transizione digitale e sostenibile, la formazione e l’attrazione di capitale umano qualificato, le collaborazioni tra imprese, l’apertura a terzi del capitale, le relazioni con il mondo del credito, l’internazionalizzazione, l’energia, l’ambiente e sicurezza. L’obiettivo è concorrere a sostenere il sistema di piccole, medie e grandi imprese e le filiere nella sfida della Quarta Rivoluzione Industriale, sviluppare il territorio in una logica di area vasta integrata. La mission è sia l'affiancamento delle imprese in questa grande trasformazione, sia l’impegno per sollecitare una politica industriale, regionale, nazionale ed europea, in grado di supportarle efficacemente. CVE è a disposizione delle associate con 140 professionisti e le proprie business unit specializzate.

Barbara Braghin








 

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